Uno degli abiti da sposa più famosi del Novecento che ha profondamente segnato tutta la moda bride degli anni 80, è proprio il capo couture sfoggiato da Lady Diana il giorno delle sue nozze con il Principe Carlo.
Simbolo della favola moderna, dopo quel 29 luglio del 1981, tutte le future spose hanno sognato d’indossare un capo con maniche a palloncino, corpetto stretto stretto e una gonna dal notevole volume. Recentemente quell’abito è tornato sulle labbra di tutti, a seguito di una delle serie tv cult, The Crowns, che ripercorre la storia della Corona Inglese dall’incoronazione della Regina Elisabetta II ad oggi: il fatto è che in una puntata si vede la riproduzione della costumista Amy Roberts.
Ma torniamo a quell’immagine, quando Diana Spencer scende dalla carrozza con i numerosi metri di tessuto, del prezioso taffetà leggero e lucido, schiacciati nel mezzo di trasporto. Salta all’occhio la particolare scelta del colore che NON è un BIANCO OTTICO. Per niente una scelta casuale, pare infatti che lo stilista suggerì alla futura sposa di optare per una nuance avorio per risaltare la naturale carnagione rosea.
Una decisione che ci fa riflettere sui diversi tipi di “bianco” che esistono e che spesso non si prendono in considerazione. Un vero peccato, perché l’armocromia – la scienza che definisce la palette cromatica più adatta alla propria carnagione – è un dettaglio che bisognerebbe prendere in considerazione, ancora prima di scegliere il modello……!